Equilibrio Interiore: La Guida per Chi Cade spesso dal Trampolino della vita (Spoiler: Tutti)

Posted by Matteo Ricci on December 15, 2024 · 6 mins read

L’equilibrio è una bugia. O meglio, è quella cosa che cerchi disperatamente mentre corri per prendere il treno con il caffè che ti scotta le dita e il telefono che vibra per l’ottavo messaggio del capo.

Ora prova ad immaginare un funambolo su un filo teso tra due grattacieli. (Brrr..) Da un lato c’è la tua ansia da produttività («Devo meditare, fare yoga, scrivere il romanzo e imparare il finlandese!»), dall’altro il divano che ti chiama con la sua coperta pelosa e la serie TV che hai iniziato nel 2019. Ecco, il vero equilibrio non è restare immobile sul filo: è cadere ogni due secondi, riderti addosso, e riprovarci con la grazia di un gatto ubriaco.

Buddha, Gesù e lo Yogurt Greco: Breve Storia di un Disastro Spirituale

Partiamo da un presupposto: tutte le tradizioni spirituali parlano di equilibrio, ma nessuna ti dice cosa fare quando trovi il frigo vuoto alle 2 di notte.

Prendiamo il Sentiero di Mezzo buddista. Nobile, certo. Peccato che nella vita reale il “mezzo” sia spesso il panino mangiato di fretta tra una riunione e l’altra, mentre scrolli Instagram e pensi a come mai tua zia posti solo video del Papa.

Gesù diceva: «Il mio giogo è dolce». Ottimo, peccato che il “giogo” moderno sia la notifica di Slack che ti ricorda di aggiornare il foglio Excel mentre sei in bagno. E lo yoga? Quello vero, non la versione Instagram con tute color avocado e citazioni sul chakra del cuore. Lo yoga è quando provi a fare il cane a testa in giù e ti ritrovi con una gamba sul comodino e l’altra nella scatola dei cereali.

La Kabbalah del Supermercato

Hai mai notato che l’Albero della Vita assomiglia a una mappa del reparto ortofrutta? La Severità (Gevurah) è il cassiere che ti fissa mentre cerchi il codice sconto sull’app, la Misericordia (Chesed) è la nonna davanti a te che paga il tuo cioccolato «perché sei così magro, amore».

La vita è fatta di questi equilibri grotteschi. Come quando cerchi di essere zen durante una call con quel collega che pronuncia «benchmark» come se fosse un mantra tibetano. Eppure, è lì che succede la magia: nel caos del quotidiano, non nei templi silenziosi. L’equilibrio è quel momento in cui, invece di mandare a quel paese il mondo, respiri e pensi: «Va bene così. O almeno, va bene per ora».

Il Wu Wei della Lavastoviglie

I taoisti parlano di Wu Wei, l’arte di «agire senza sforzo». Tradotto nel 2024: è quando riesci a infilare tutti i piatti nella lavastoviglie seguendo un ordine cosmico, senza che un bicchiere si ribalti come un turista ubriaco a Rimini.

Ma attenzione: il Wu Wei non è pigrizia. È sapere quando spingere e quando lasciar andare. Come con i figli («Sì, puoi dormire vestito da Spider-Man»), con il partner («No, non è normale che il bagno sembri una palude») o con te stesso («Oggi mi basta sopravvivere, domani vediamo»).

L’Equilibrio è Sopravvalutato (Ecco Perché)

Voglio farti una confessione: odio la parola armonia. Sa di incensi costosi e persone che fanno colazione con il latte di mucca dalle mammelle placcate d’oro. Io Preferisco «resilienza acrobatica».

Pensa a quelle giornate in cui:

  • Il gatto vomita sul tappeto nuovo
  • Il capo chiede «una cosetta veloce» alle 18:55
  • Il cervello decide di ricordarti improvvisamente quella figuraccia alle medie

Eppure, tra un disastro e l’altro, trovi 10 secondi per guardare il cielo e pensare: «Che bel blu». Ecco dov’è il centro: non nella perfezione, ma nella capacità di ridere dello schifo.

Esercizi Pratici per Perfezionisti Falliti

  1. Meditazione della Sfiga: Quando tutto va storto, siediti e conta fino a 5. Poi urla fortissimo. Funziona come il mantra «Om», ma con più stile terra terra.

  2. Yoga della Spesa: In fila alla cassa, fai respiri profondi e immagina di essere un monaco shaolin. Se ti va bene, ti rilassi. Se ti va male, qualcuno ti cede il posto.

  3. Preghiera Laica: Sussurra «Dio, se esisti, fallo smettere» ogni volta che il vicino inizia a trapanare.

Conclusione (O anche basta per oggi)

L’equilibrio non è una meta È l’arte di navigare nella tempesta con un ombrello rotto e la playlist giusta. Le tradizioni spirituali hanno ragione, ma dimenticano di dirci una cosa: il vero zen è quando accetti che il tuo «centro stabile» assomiglierà sempre più a una trottola su una lavatrice che vibra.

E va bene così. Anzi, è perfetto.

P.S. Se proprio vuoi ringraziarmi, offrimi una camomilla via Pay Pal qui. I caffè li ho aboliti dopo l’incidente del 2019 con la stampante.

Teus