Felicità Interiore: Da Monaco Zen a Pagliaccio Autocosciente (Grazie, YouTube)
Ciao, sono Matteo. Questo blog doveva essere una roba seria. Tipo monaci tibetani, incensi e citazioni di Buddha stampate su tazze da tè. Poi ho realizzato che se devo scrivere un altro post su “respira e sorridi” mentre impreco perché il gatto ha vomitato sul tappeto, forse è il caso di cambiare approccio.
La felicità è dentro di te!
(Cit. Ogni guru con la barba curata e un corso online da 499€)
Inizialmente volevo salvare il mondo. Poi ho scoperto che bastava salvarmi dal mio capo che mi manda email alle 23:57. La felicità interiore? Non è nel diventare un asceta che medita sul monte Fuji. È accorgersi che il caffè del bar sotto casa costa meno di quello di Starbucks. È la gioia di ignorare una notifica. Piccole rivoluzioni, gente.
Gratitudine? Sì, ma se mi passi il sale
Praticare gratitudine è come fare yoga: tutti ne parlano, pochi sanno perché. Prova oggi: invece di imprecare contro la fila alle poste, ringrazia per non essere quello che ha 43 pacchi da spedire. Mindfulness? È guardare il tramonto senza pensare “cazzo, domani è lunedì”. Difficile? Già. Ma se ci riesci, hai diritto a un gelato gratis.
Relazioni tossiche: Blocca, cancella, dimentica (come su Tinder)
“Circondati di persone positive!”. Peccato che tua suocera esista. Le relazioni vere sono quelle dove puoi dire “oggi mi sento uno schifo” e ti rispondono “pure io, prendiamo una birra?”. Le persone tossiche? Quelle che ti dicono “dovresti essere più spirituale” mentre ti prosciugano l’anima. Tagliale. No, non serve il permesso. Blocca e vai avanti.
“Sarò felice quando…” (Spoiler: non accadrà mai)
La felicità non è “quando comprerò la macchina” o “quando andrò in ferie”. È adesso. Proprio ora, mentre leggi questo blog invece di lavorare. Ogni giorno è come un panino al supermercato: se aspetti che sia perfetto, resta solo il pane raffermo. Mangialo così com’è. E se fa schifo, butta via il tonno.
Tecniche pratiche? Ecco le mie (senza candele o mantras)
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Urla “vaffanculo” alla pianta in salotto (lei non giudica, e tu sfoghi lo stress).
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Fai una lista di cose che odi e bruciala (metaforicamente. O no, se hai un camino).
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Ignora chi ti dice “devi essere positivo”. Spoiler: sono quelli che su Instagram postano foto falsamente perfette.
Perché ho smesso di prendermi sul serio (spoiler: Dio ride)
All’inizio volevo essere il Dalai Lama del web. Poi ho visto tutti i video di near-death experience su YouTube. Sai cosa dicono tutti quei quasi-morti? Che Dio/la Vita/l’Universo ha un senso dell’umorismo da comico stand-up. Tipo: ti fa nascere in un mondo caotico e poi ti chiede di “trovare la pace interiore”. Grande battuta, eh?
Se anche l’aldilà ride, perché noi no? Ho deciso: questo blog non sarà un manuale di sopravvivenza spirituale. Sarà un diario di un ex-ingenuo che ha capito che la felicità è ridere di sé stesso, del traffico, delle cadute (letterali: ieri sono scivolato sul marciapiede. Grazie, Universo).
In conclusione (perché anche io odio i finali lunghi):
Questo blog non vende illusioni. Non ci sono annunci che saltano come canguri su Red Bull. Se ti va, offrimi un caffè. O racconta al tuo collega rompicoglioni che esisto. Se invece odi tutto, scrivimi. Così parliamo male della tua suocera insieme.
Grazie per essere arrivato fin qui. PS: Clicca sul mio nome se vuoi sapere come ho fatto a scrivere di felicità dopo essere stato bocciato in filosofia 3 volte. Realtà: non lo so neanch’io.
Matteo (No, non ho la barba. E il gatto sta bene, grazie.)
P.S. Se cerchi foto di tramonti con scritte tipo “Rise and Shine”, hai sbagliato posto. Qui parliamo di felicità con le canottiere sporche di sugo e il cellulare con lo schermo rotto. Perché la vita vera è più divertente dei filtri, no?