Come Ho Smesso di Inseguire il Tempo: 3 Segreti per Vivere Senza Ansia da Produttività

Posted by Matteo Ricci on February 25, 2025 · 5 mins read

Quella volta che ho pianto in metropolitana (e non per colpa del ritardo)

C’è un momento in cui il tempo smette di essere un alleato e diventa un creditore senza pietà. Per me è arrivato un martedì mattina alle 8:47, schiacciato tra zaini porta computer e aliti di caffè in una metro affollata. Mentre contavo mentalmente i minuti persi nel traffico, i progetti incompleti e i miei “dovrei” accumulati, ho realizzato che la mia vita assomigliava a quel vagone: stipata di obblighi, ma vuota di senso.

Viviamo in un’epoca ossessionata dal fare, come se il valore delle nostre giornate si misurasse in checkbox spuntate. Io stesso ero diventato un contabile esistenziale: 37 anni, 2 promozioni, 1 mutuo, 378 followers. Ma quella mattina, tra l’odore di panino al salame e l’ansia di arrivare tardi, ho sentito chiaramente: stavo morendo di pienezza.

L’inganno della produttività tossica

Il mio ufficio aveva pareti bianche e un orologio digitale che lampeggiava numeri rossi. Ricordo ancora il capo che mi diceva: “Matteo, se non corri resti indietro!”. Peccato che nessuno mi avesse detto dove stessimo correndo.

La svolta? Un weekend “perso”. Mentre tutti postavano foto di trekking in montagna o corsi di formazione, io – per la prima volta – ho osato non programmare nulla. Niente lista della spesa, niente podcast istruttivi sotto la doccia. Solo io, il divano e una scatola di Pringles semi-vuota.

Fu allora che notai le mani. Le mie mani. Scoperchiate da taglietti di carta e unghie morse, tremavano leggermente anche a riposo. Quante email avevano scritto? Quante tastiere massacrate? Ma quando avevano ultimamente accarezzato un gatto o piantato un seme?

La rivincita delle coccole alle 3:17 di notte

Iniziò tutto con un’insomnia creativa. Mentre scrollavo compulsivamente LinkedIn alle 3 del mattino (perché sì, anche i fallimenti hanno il loro orario), mi imbattei in un post surreale: “10 motivi per cui dormire è il nuovo successo”. Ridacchiai, ma il concetto mi rimase appiccicato.

Il giorno dopo, invece di correre in palestra prima del lavoro, feci l’impensabile: mi sedetti sul balcone con un caffè freddo. Osservai un piccione che becchettava una cicca. Notai che le nuvole sopra Milano a volte sembrano polvere di gesso. Scoprii che il mio respiro fa un suono diverso quando non è affannato.

La saggezza del cactus e altre rivoluzioni silenziose

Adottai un cactus. Lo chiamai Spartaco. Ogni mattina, mentre Spartaco sfidava eroicamente il mio pollice nero, praticavo un rituale sovversivo: stare. Senza podcast. Senza notifiche. Solo io, una pianta che cresce 2 cm l’anno, e il rumore del frigorifero.

Fu durante uno di questi “attentati alla produttività” che capii: il tempo non è una risorsa scarsa, ma un rapporto tossico. Ci hanno convinti che sia denaro, ma in realtà è ossigeno. Non si spreca, si respira.


Come sopravvivere all’era dell’urgenza cronica

  • Il potere del “minuto scemo”: ogni giorno dedico 60 secondi a un’attività totalmente inutile. Ieri ho contato i peli sulla guancia sinistra. Oggi forse canterò l’inno di Saved by the Bell a testa in giù.
  • La dieta digitale: ho disinstallato le app di produttività. Ora uso il telefono principalmente per fotografare Spartaco da angolazioni improbabili.
  • L’arte del fallimento strategico: a volte lascio scadere una scadenza. Scopro che il mondo non collassa, ma il mio fegato ringrazia.

La libertà è una scelta scomoda (ma profumata)

Oggi ho ancora mutui e riunioni. Ma tra un impegno e l’altro, ruba momenti che non compaiono su nessun CV:

  • Annusare i libri usati in biblioteca
  • Fare le bolle di sapone con la birra
  • Ridere di me stesso quando sbaglio strada (spoiler: succede spesso)

Il vero lusso? Permettermi di essere umano. Di avere giornate opache, risate sgangherate, silenzi che non devono produrre nulla. Di vivere come Spartaco: lento, spinoso, e meravigliosamente vivo.


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“L’effetto delle ciabatte bucate sulla filosofia esistenziale”
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Grazie per aver speso tempo (sì, proprio quello!) leggendo fin qui.
Matteo & Spartaco 🏜️